Entrare nelle camere d’albergo con una chiave magnetica è un’abitudine ormai consolidata. Poterlo fare attraverso un QR code è già meno frequente ma vi sono strutture che hanno adottato questa tecnologia per aumentare gli standard di comodità della clientela. Ciò che si è inventata Vikey, startup romana nata due anni fa e cresciuta (oltre che finanziata) nell’incubatore LVenture Group, è invece qualcosa che va oltre, indirizzandosi in modo particolare ai proprietari e ai gestori degli appartamenti destinati all’uso ricettivo e vacanziero.
Grazie alla tecnologia IoT (Internet of Things), Vikey permette infatti a chi opera su piattaforme come Airbnb, Booking o HomeAway di gestire l’apertura da remoto delle porte di ingresso della struttura locata, direttamente dallo smartphone. Stiamo parlando, in altre parole, di una soluzione hardware e software che vuole cambiare le modalità del processo di check-in/check out attraverso una chiave digitale ed universale accessibile in modo facile ed immediato tramite app o sito Web. Ma non solo. Il sistema messo a punto da Vikey è anche capace di gestire altri aspetti dell’ospitality, dall’invio dei documenti al pagamento dei servizi di upselling. Offrendo di conseguenza una risposta completa alle esigenze di chi scommette su questa attività e non ha (troppo) tempo da dedicare agli ospiti.
L’attrezzatura necessaria per far funzionare Vikey
L’idea di fondo, come spiegano i portavoce della società, è quella di poter far scegliere ai clienti la modalità preferita per accedere all’abitazione presa in affitto, rendendo la loro esperienza più piacevole e mantenendo al contempo elevati i livelli di sicurezza per il locatore. Il check-in da remoto, che costituisce una parte della soluzione di Vikey, risponde per l’appunto a questa esigenza. L’ospite può effettuarlo semplicemente citofonando e comunicando a voce direttamente con il proprietario di casa (il sistema chiama in automatico il suo numero di cellulare), che potrà facilmente identificarlo e aprirgli l’appartamento via smartphone. Per realizzare questo sogno probabilmente ricorrente fra gli affittuari occorre solo dotarsi di una centralina (il vero cervello di tutta la soluzione) da collegare alla rete Wi-Fi domestica e da installare vicino al citofono, apportare una piccola modifica sulla porta di casa per fare in modo che si possa aprire tramite un semplice impulso elettrico e prendere confidenza con l’app mobile di Vikey. Il sistema di self check-in è ancora più semplice. Tramite apposita dashboard si inseriscono le prenotazioni degli ospiti e questi saranno avvisati del funzionamento del servizio con una mail dettagliata, ricevendo un codice temporizzato (cifrato e sicuro) valido sono nel periodo di pernottamento. Scaricata l’app Vikey sul proprio dispositivo, l’ospite entra nell’appartamento in modo del tutto autonomo utilizzando la chiave digitale che gli è stata fornita.
I vantaggi
Niente più logoranti attese davanti al portone in attesa di uno dell’host o degli ospiti, niente più corse forsennate per gestire i possibili inconvenienti (voli o treni in ritardo, per esempio) nel rispetto degli orari di check-in/check-out prestabiliti e per contro la possibilità di rimanere sempre in contatto tramite chat dedicata e di impostare degli spazi temporali in cui il servizio è utilizzabile e altri in cui non lo è, per evitare che venga accidentalmente aperta la porta quando gli ospiti sono presenti o quando magari non c’è nessuno in casa. Vikey, insomma, ha l’ambizione di cambiare (in meglio) le regole del gioco nell’hospitality sfruttando uno strumento assai popolare come lo smartphone e tecnologie di connettività consolidate. Problemi tecnici permettendo, che possono sempre manifestarsi, dall’assenza di segnale alla qualità audio della comunicazione via citofono, sembra a tutti gli effetti una buona soluzione. Gli investitori che hanno finanziato la startup con circa un milione di euro sono sicuramente di questo avviso.